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Fonte: rapporto di Federlegno.
Nel 2022, il fatturato del settore ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro, registrando un aumento del 15,8% rispetto all’anno precedente. Nonostante il depotenziamento degli incentivi fiscali legati all’edilizia, che potrebbero influire sull’andamento del settore, la dinamicità delle costruzioni in legno sembra rimanere robusta.
Nel corso dell’ultimo decennio, questo settore ha mostrato una crescita significativa anche in Italia, estendendosi oltre le tradizionali villette unifamiliari in provincia e abbracciando progetti più ambiziosi nei centri urbani, inclusi palazzi di diversi piani realizzati completamente o parzialmente in legno.
Il report di Federlegno evidenzia che nel 2022 sono state costruite 3.602 nuove unità abitative, portando il valore della produzione residenziale in legno a 866 milioni di euro, con un aumento del 12,7% rispetto al 2021. Pur rappresentando solo un quinto della produzione tedesca, il valore conferma comunque l’Italia al terzo posto in Europa, dopo Germania e Svezia, su un totale di 12 miliardi di euro.
Anche gli altri settori dell’edilizia in legno stanno vivendo una crescita, con la produzione non residenziale che ha raggiunto i 633 milioni di euro (+12,2%) e l’edilizia tradizionale che ha registrato un aumento del 22,9% arrivando a 767 milioni di euro.
Attualmente non sono ancora noti i dati del 2023 ma la sensazione è che sia stato un anno di ulteriore crescita nel settore, questo perché la riduzione dei costi di produzione ha consentito alle imprese di ridurre i prezzi, ampliando così la loro presenza di mercato.
Il settore rimane dinamico grazie all’adesione all’edilizia sostenibile, in linea con le tendenze europee. Tuttavia si riconosce la necessità di affrontare nuove sfide attraverso investimenti in ricerca e sviluppo per attrarre investitori immobiliari e espansione sui mercati esteri.